Postato su 2015-01-25 In Riflessioni e opinioni

L’Alleanza d’Amore è una realtà straordinaria

mda. Un giorno silenzioso questo 20 Gennaio 2015 “senza le migliaia di pellegrini e pellegrine di tutto il mondo, senza telecamere e teletrasmittenti”, secondo le parole di Monsignor Dr. Peter Wolf, Rettore Generale dell’Istituto dei Sacerdoti Diocesani, durante la Predica del 20 Gennaio nella Chiesa della Santissima Trinità di Monte Schoenstatt. Egli ha invitato i presenti a “guardare indietro alle grandi giornate giubilari” con gli occhi di Padre Kentenich “e di metterle alla luce della Seconda Pietra Miliare”. Il Giubileo del Centenario avrebbe mostrato che: “L’Alleanza d’Amore è una realtà straordinaria” – non come insegnamento, ma come vita vissuta.

Qui di seguito il Testo della Predica del 20 Gennaio 2015 di Msg. Dr. Peter Wolf

Cara Famiglia di Schoenstatt, Cari Fratelli e Sorelle nella fede,

il grande Giubileo del Centenario sta alle nostre spalle ed è sorto un nuovo anno, anzi un nuovo secolo della storia di Schoenstatt. Ci siamo lasciati infiammare dal fuoco giovanile dei Tedofori, i portatori della Fiaccola. Ci siamo lasciati commuovere dall’ingresso della MTA nell’Anfiteatro e ci siamo commossi per il cammino da Lei ripercorso per rientrare nel Santuario Originale. Siamo appagati dall’Incontro del Santo Padre e dalla grande Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro a Roma. Abbiamo festeggiato gioiosamente e vissuto Schoenstatt internazionalmente e familiarmente.

Questo è per noi oggi il primo 20 Gennaio dopo il grande Giubileo del Centenario. È un giorno piuttosto silenzioso, senza le migliaia di pellegrini e pellegrine di tutto il mondo, senza telecamere e teletrasmittenti. La giornata odierna mi si presenta come un invito da parte del nostro Padre. Mi immagino come egli ci prenda in disparte, come un tempo Gesù i suoi Apostoli, dopo giornate di afflusso di folle, dopo tempi intensi di prediche e di miracoli durante la sua vita pubblica.

Il Padre ci vuole invitare, in questo memorabile 20 Gennaio, a guardare con i suoi occhi consapevolmente indietro alle grandi giornate giubilari e a metterle alla luce della Seconda Pietra Miliare. Le Pietre Miliari della nostra storia non sono solo, come suggerisce il concetto, dei segnavia immutabili, ma un insieme di fatti vissuti e fonti di vita e di ispirazione per i tempi a venire. Le pietre sono – per applicare un’immagine del nostro Padre in vista della Roccia di Pietro – pietre pellegrinanti che non hanno marcato soltanto il cammino del passato di Schoenstatt, ma che fanno pellegrinaggio con noi per mostrarci la via, analogamente alla colonna di fuoco e di nubi durante l’Esodo dall’Egitto. Sono quindi già presenti in ogni fase della nostra storia. Noi possiamo riscoprirle e reimpossessarcene, cosicché esse ricominciano a risplendere e ad operare. Per il nostro Padre e Fondatore il 20 Gennaio e la Seconda Pietra Miliare sono stati la manifestazione di un totale puntare sulla realtà del soprannaturale come anche sulla solidarietà ed intreccio di sorti della Famiglia nei suoi membri e della Famiglia con il Fondatore. In questo egli ha visto l’asse della nostra storia familiare e ha puntato sul fatto che la futura storia di Schoenstatt ruoterà sempre intorno a quest’asse.

1. Puntare sulla realtà del soprannaturale

L’esperienza centrale del nostro Giubileo del Centenario è stata senza dubbio la presenza tangibile della Madonna nel Santuario. Le file sono state pervase da una visibile ondata di commozione, quando l’Immagine della MTA è stata portata sulle spalle di molti nel grande Anfiteatro, per poi essere accompagnata di nuovo da molti ed essere ricollocata nel Santuario Originale. Era quasi un momento sacro che ha toccato i cuori – oltrepassando, per via di TV ed Internet, persino mari e continenti. L’Alleanza d’Amore è una realtà straordinaria. Non è solo un’affermazione, per così dire, del “Catechismo di Schoenstatt”, ma è stata un’esperienza che si è intensificata nell’evento giubilare.

La Celebrazione dell’Alleanza d’Amore è stata per molti il culmine giubilare vero e proprio ed è sicuramente il contapassi duraturo per il cammino verso il futuro. In quest’esperienza si rispecchia l’affermazione del 20 Gennaio 1942 del nostro Padre, secondo cui il suo modo di procedere sarebbe comprensibile solo partendo dalla “Realtà del Soprannaturale”. Egli ha puntato su questo fin dall’inizio e si è reso a lui del tutto manifesto con il suo passo del 20 Gennaio 1942. Ed egli ci sfida come sua Famiglia a puntare sulla realtà dell’Alleanza d’Amore. L’Alleanza d’Amore deve restare il nostro centro, “il nostro Ceterum censeo”, come la chiamava volentieri il nostro Padre. Su questa realtà soprannaturale costruiamo con il Fondatore tutti i progetti e le imprese del futuro; da questo centro riceviamo forza e fiducia insuperabili.

2. Intreccio di sorti della Famiglia nei suoi membri

Molti partecipanti ai festeggiamenti giubilari nominano – come avvenimento di questi giorni che ricolma di gioia – l’esperienza della comunità internazionale e familiare di giovani ed anziani. Tutti erano attratti ed ispirati dallo stesso centro, tutti hanno fatto l’esperienza di stare nella stessa grazia. Ed innumerevoli persone si sono coinvolte ed hanno riempito le grandi Anfore, il Capitale di Grazie. Questo si è manifestato non solo esteriormente con grandi Anfore, ma si è potuto toccare con mano. Molti giovani hanno donato molti mesi della loro vita per la Madonna nel suo Santuario. Quanti hanno fatto volontariamente anche servizi del tutto inappariscenti e donato a questo scopo vacanze e denaro. Quanti hanno lavorato durante la preparazione, fino al limite del possibile – e molti anche oltre. Altri hanno offerto di non poter essere presenti. Hanno offerto la loro malattia e non pochi sono stati chiamati alla Casa del Padre nell’immediatezza dei giorni giubilari. Il cielo si è mostrato meraviglioso ed ha accolto questi contributi trasformandoli in benedizione. E tutto questo – come in una “rete mistica”, come in vasi comunicanti dello scambio di grazie e di dedizione alla Madonna – non solo qui in Germania ed Europa, ma in tutto il mondo.

Tutto ciò sta in relazione con ciò che il 20 Gennaio 1942 il nostro Padre ha chiamato, come seconda parola chiave: “l’intreccio di sorti dei membri della Famiglia”. Schoenstatt è un organismo, il quale è molto più che un’organizzazione esterna: “In Cristo Gesù siamo strettamente uniti”; “L’Amore familiare” ci spinge a renderci vicendevolmente garanti e vivere così la nuova immagine di comunità, della quale ha parlato il nostro Padre dopo il suo ritorno da Milwaukee. È l’immagine della Chiesa rinnovata e solidale. Senza grandi sacrifici, senza amore ardente che si incide nella propria carne, Schoenstatt non può crescere e la Chiesa non può crescere.

Percorreremo insieme questo cammino della dedizione totale? A quel tempo era l’Inscriptio la conditio sine qua non della liberazione del Padre da prigione e campo di concentramento, oggi la conditio sine qua non per l’irruzione del Carisma di Schoenstatt nella Chiesa è questa solidarietà vissuta e lo spirito di sacrificio. In questo contesto mi sia permesso di nominare anche il Santuario Matri-Ecclesiae e il Centro-Belmonte di Roma. Il nostro Padre lo ha desiderato e la Famiglia glielo ha donato per il suo 80° compleanno. Solo nello spirito di questa solidarietà esso potrà essere ultimato e diventare segno di quest’irruzione nella Chiesa. Ciò potrà riuscire soltanto se costruiamo sul 20 Gennaio.

3. Adeguamento e inserimento nel Padre

Il Giubileo del Centenario è stata un’esperienza di Famiglia sui generis. Si sperimentava la MTA in modo così reale come Madre e c’erano fratelli e sorelle di tutto il mondo ed era presente il Padre. Dal suo cuore si è formato Schoenstatt. I libri di Suor Doria sulla Storia delle Origini di Schoenstatt e i Testi del Padre nei volumi sul Triennio e sull’Alleanza d’Amore danno l’idea di quanto Padre Kentenich sia stato e sia strumento prescelto della Provvidenza per donare al mondo l’Alleanza d’Amore. Egli non sta a margine, non è un elemento decorativo, ma tra lui e la MTA vale in modo del tutto unico il “Nulla senza di Te – nulla senza di me”, una bi-unità inseparabile. Schoenstatt è il cuore dilatato del Padre, del quale la Madonna aveva già preso possesso nei giorni della sua infanzia.

Durante il Giubileo fu portato nel Santuario Originale, insieme all’Immagine della MTA, anche il Simbolo del Padre. Esso è un richiamo duraturo al Padre Celeste verso cui tutto si protende. È un segno dell’attuazione dell’Alleanza d’Amore con Dio Padre. Chi adesso prega nel Santuario avrà sempre davanti agli occhi tutto il mondo, tutto il cosmo dell’Alleanza d’Amore. Lo sguardo vaga dall’Immagine della Madre fino alla Croce e al Tabernacolo e al Simbolo dello Spirito Santo e di Dio Padre. La Madonna ci ha guidato a Dio Padre e ci ha dischiuso il mondo meraviglioso dell’Infanzia Spirituale che è il cuore del Vangelo: Padre, venga il tuo regno!

Lo strumento per questo cammino e questa grazia è stato ed è il nostro Padre e Fondatore. Durante il pellegrinaggio pluriennale del Simbolo del Padre, innumerevoli Schoenstattiani di tutto il mondo hanno considerato e accolto questo simbolo come una visita reale del nostro Padre. Con piena gratitudine si sono ricordati e hanno accondisceso alla sua guida verso Dio Padre. Oggi egli ci chiede se solidarizziamo con il suo cammino a parole e fatti. Egli l’ha spesso chiamato “Adeguamento e inserimento” nella persona del Fondatore. Nell’Alleanza del Padre va il cammino verso il futuro che ha il suo asse nel 20 Gennaio 1942. Il giorno d’oggi vuole renderci del tutto liberi per la partecipazione alla sua missione. Esso vuole far risplendere Padre Kentenich nella nostra Famiglia nuovamente come Padre e come centro unificante.

Amen.

Originale: Tedesco / Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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