Postato su 2015-02-01 In Francesco - messaggio

La carità di Dio rompe quella chiusura mortale in se stessa dell’Indifferenza

org. Tutte le classi di un mondo secondo il volere di Dio, nella forza dello Spirito Santo e, i novizi e i seminaristi, le famiglie, i giovani e gli anziani, le comunità e Francesco ai pellegrini della Chiesa, e molte altre al di fuori, credenti o no, hanno ricevuto le sue parole chiare e piene di speranza, al contempo come motivazione per assumere la responsabilità che tutti abbiamo di costruire istituzioni hanno ricevuto questa proposta di uscire “per la strada”, a tutte le classi a un mondo secondo il volere di Dio, nella forza dello Spirito Santo e per il Sentiero di Cristo. I Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i novizi e i seminaristi, le famiglie, i giovani e gli anziani, le comunità e Francesco ai pellegrini della Chiesa, e molte altre al di fuori, credenti o no, hanno ricevuto le sue parole chiare e piene di speranza, al contempo portare non una speranza utopica, bensì fatti concreti, progetti evangelizzatori di vita all’uomo, ovunque si trovi, e se è nella “periferia”, lì stesso, con tutti i rischi e i pericoli che porta.. Preferisco una Chiesa accidentata, perché esce a servire, che ammalata per essere chiusa in sé stessa, ci ripete costantemente. Tutto ciò si trova in Schoenstatt.org, Tutto ciò si trova in Schoenstatt.org, dove si custodiscono di settimana in settimana testi che ci incitano ad andare in pellegrinaggio verso il Giubileo 2014. Indubbiamente essendo noi Chiesa, queste parole sono rivolte a noi. Come sarebbe contento il Padre con questo impulso missionario, che ci è regalato dal cuore stesso della Chiesa! (P. José María García)

La cultura dell’Incontro è la cultura d’Alleanza che crea la solidarietà

Udienza 25/10/2014

 

È essenziale l’esercizio di ascoltare. Non è solo una condizione necessaria in un processo di comprensione mutua e di coesistenza pacifica, ma anche un dovere pedagogico con lo scopo di essere capaci di riconoscere i valori degli altri. Capire le preoccupazioni soggiacenti alle loro domande, e concludere convinzioni comuni

Incontro con il Pontificio Istituto di Studi Arabi e Islamici 26/1/2015

Una cosa è trasmettere la fede e un’altra cosa è insegnare le cose della fede. La fede è un dono. La fede non si può studiare. Si studiano le cose della fede, sì, per capirla meglio, ma con lo studio non si arriverà mai alla fede. La fede è un dono dello Spirito Santo, è un regalo, che va oltre qualsiasi preparazione. Se noi non abbiamo questa attenzione, ogni giorno, di ravvivare questo regalo di Dio, che è la fede, la fede si debilita, si perde, finisce per essere una cultura: “Sì, però, sì, sì, sono cristiano sì, sì…” una cultura solo. O una gnosi, una conoscenza: “Sì, io conosco bene il Catechismo”. Ma come vivi la tua fede? E questa è l’importanza di ravvivare ogni giorno questo regalo: farlo vivo.

La Messa in Santa Marta, 27/I/2015

Dio ci ha dato uno spirito di timore. Lo spirito di timidezza va contro il dono della fede. Non lascia che cresca, che vada avanti, che sia grande. E la vergogna è quel peccato: Si, ho fede ma la copro, che non si veda tanto….” E un po’ di qua un po’di là, quella fede, come dicono i nostri avi, diventa superficiale, così, perché mi vergogno di viverla fortemente. No questa non è la fede: non è timidezza e nemmeno vergogna. Ma che cos’è? È uno spirito di carità e di prudenza. Questa è la fede.

La Messa in Santa Marta, 27/1/2015

Anzitutto, Dio perdona sempre! Non si stanca di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ma Egli non si stanca di perdonare. Quando Pietro domanda a Gesù: “Quante volte devo perdonare? Sette volte?” “Non sette volte; settanta volte sette” Cioè sempre. Così perdona Dio: sempre. E se tu hai vissuto una vita di tanti peccati, di tante cose brutte, ma alla fine, un po’ pentito, chiedi perdono. Ti perdona immediatamente! Egli perdona sempre.

Messa in Santa Maria, 23/1/2015

Non c’è peccato che Egli non perdoni. Egli porta tutto. “Ma, Padre, Io non mi confesso, perché ho fatto tante cose brutte, tanto brutte, tante di quelle che non avrò perdono….” No. Non è la verità. Perdona tutto. Se tu sei pentito, perdona tutto. Quando…eh!, tante volte non ti lascia parlare! Tu cominci a chiedere perdono e Egli ti fa sentire quella gioia del perdono prima che tu abbia terminato di dire tutto.

Messa di Santa Marta. 23/1/2015

Tante volte le confessioni sembrano una pratica, una formalità: “Bla. bla. bla,….Vai”. Tutto meccanico! No! E l’incontro dov´è? L’incontro con il Signore che riconcilia, ti abbraccia e fa festa. Questo è il nostro Dio buono. Dobbiamo insegnare: affinché i nostri bambini, i nostri ragazzi a confessarsi bene, perché andare a confessarsi non è andare alla tintoria, che ti tolgano una macchia. No! E andare ad incontrare il Padre, che riconcilia, che perdona.

Messa di Santa Marta, 23/1/2015

La carità di Dio che rompe quella mortale chiusura in se stessi che è l’indifferenza, ci viene offerta dalla Chiesa con il suo insegnamento e, soprattutto, con la sua testimonianza. Si può però testimoniare solo qualcosa che prima abbiamo sperimentato. Il cristiano è colui che permette a Dio di rivestirlo della sua bontà e misericordia, di rivestirlo di Cristo, per diventare come Lui, servo di Dio e degli uomini. Ce lo ricorda bene la liturgia del Giovedì Santo con il rito della lavanda dei piedi. Pietro non voleva che Gesù gli lavasse i piedi, ma poi ha capito che Gesù non vuole essere solo un esempio per come dobbiamo lavarci i piedi gli uni gli altri. Questo servizio può farlo solo chi prima si è lasciato lavare i piedi da Cristo. Solo questi ha “parte” con lui (Gv 13,8) e così può servire l’uomo.

Messaggio per la Quaresima 2015


Evangelii Gaudium

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Testi di Papa Francesco in schoestatt.org

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