Postato su 2015-01-21 In Francesco - messaggio

Abbiamo un Signore che è capace di piangere con noi, di accompagnarci nei…

FRANCESCO NELLE FILIPPINE. “È stata sicuramente, l´omelia più personale, la più sentita, di tutte quelle pronunciate da Papa Francesco in queste ultimi giorni”, dice un giornalista spagnolo. Quella che è uscita dal cuore. Francesco ha chiesto permesso davanti alle migliaia di persone, tante sopravvissute alla catastrofe del Tifone Iolanda, e metà di un’altra forte tormenta tropicale, e indossando, durante la cerimonia lo stesso impermeabile giallo dei fedeli, di parlare in spagnolo. Ha lasciato da una parte, il discorso preparato e ha cominciato a parlare, lentamente e appassionatamente, improvvisando, rivolgendosi da cuore in cuore ad ogni persona che lo ascoltava, tra gli applausi, le lacrime ed una profonda emozione, che entusiasmava tutti coloro che avevano sfidato ancora una volta la forza della natura. Migliaia di fedeli piangendo, ma confortati dalle parole del Papa.

Queste sono state le sue parole, prese man mano che Francesco le veniva pronunciando:

Gesù è come noi, Gesù ha vissuto come noi. È uguale a noi in tutto, in tutto tranne nel peccato, perché Egli non era un peccatore. Ma per essere uguale a noi si è rivestito, ha preso su di sé i nostri peccati, si è fatto peccato.

E Gesù va davanti a noi sempre, e quando noi passiamo attraverso qualche croce, Egli è già passato.

E se oggi tutti ci siamo radunati qui, 14 mesi dopo che è passato il Tifone Iolanda, è perché abbiamo la certezza che non saremo delusi nella fede.

Perché Gesù è passato prima. Egli ha assunto nella sua passione tutte le nostre sofferenze.

Permettetemi la confidenza. Quando io ho visto da Roma quella catastrofe, ho sentito che dovevo stare qui, e quei giorni ho deciso fare il viaggio.

Ho voluto venire per esservi vicino, un po’ tardi direte, è vero…..ma sono arrivato. Sono qui per dirvi, che Gesù è il Signore, che Gesù non delude.

Padre, mi può dire uno di voi che non mi ha deluso: ho perso la mia casa, la mia famiglia, ho perso quello che avevo, e sono ammalato….È vero quanto mi dici, e rispetto i tuoi sentimenti. Ma lo guardo lì inchiodato, e da lì non ci delude. Egli è stato consacrato Signore in quel trono, e da lì (la croce) è passato da tutte le nostre calamità. Gesù è il Signore e il Signore dalla croce ha regnato.

Egli, perciò è capace di capirmi. Si è fatto in tutto uguale a noi. Abbiamo, perciò, un Signore che è capace di piangere con noi, che è capace di accompagnarci nei momenti più difficili della vita.

Tanti di voi hanno perso tutto. Io non so che cosa dirvi. Egli sì, sa che cosa dirvi. Tanti di voi hanno perso parte della famiglia, solamente faccio silenzio. Tanti di voi si sono domandati guardando Cristo, perché Signore? E ad ognuno il Signore risponde nel cuore dal suo cuore.

Io non ho altre parole da dirvi, guardiamo Cristo. Egli è il Signore, Egli ci comprende perché è passato per tutte le prove, che ci succedono. E insieme a Lui, nella croce, c’era la Madre.

Noi siamo come quel bambino che è laggiù, (si riferisce all’immagine della Madonna con il bambino chi si afferra a Lei), che nei momenti di dolore, di pena, in cui vogliamo ribellarci, solamente ci viene da stendere la mano ed aggrapparci alla sua sottana. E dirle Mamma, come un bambino, quando ha paura. È forse la unica parola che il bimbo può esprimere nei momenti oscuri. “Madre, mamma.

Facciamo insieme un momento di silenzio. Guardiamo il Signore, Egli può comprenderci, perché è passato per tutte queste cose. E guardiamo nostra madre, e come il bambino aggrappiamoci alla sua sottana. Con il cuore diciamole Madre. In silenzio recitiamo questa preghiera, ognuno dica quello che sente…

Non siamo soli. Abbiamo una madre, abbiamo Gesù, nostro fratello maggiore. Non siamo soli. Ed anche abbiamo tanti fratelli, che in questi momenti di catastrofe sono venuti ad aiutarci. Ed anche noi ci sentiamo più fratelli, perché ci siamo aiutati gli uni con gli altri. Questo è l’unico che vi so dire. Perdonatemi se non ho altre parole. Ma ho la sicurezza che Gesù non delude. Abbiate la sicurezza che l’amore e la tenerezza di nostra Madre non delude.

E afferrati a Lei come Madre, e con la forza di Gesù, nostro Signore, andiamo avanti. E come fratelli camminiamo insieme”

Il Papa, alla fine della Messa, ha ringraziato Dio, sempre in spagnolo, ”per essere oggi con noi, per condividere i nostri dolori, per darci speranza. Grazie Signore, per la tua gran misericordia, perché hai voluto essere come uno di noi. Grazie Signore, perché hai voluto essere uno dei nostri. Grazie Signore, perché sempre sei vicino a noi anche nei momenti della croce. Grazie Signore, per darci la speranza. Signore che non ci rubino la speranza. Grazie Signore, perché nel momento più oscuro della tua vita, sulla croce, ti sei ricordato di noi e ci hai lasciato una madre, Tua Madre. Grazie Signore per non lasciarci orfani”.

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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